Se è senz’altro vero che ribilanciando il portafoglio una volta all’anno si mantiene inalterata l’esposizione al rischio, è altrettanto vero che l’attenzione dell’investitore – o più semplicemente del risparmiatore – deve essere quotidiana
Luigi Einaudi, grande economista del libero mercato, era solito ripetere: “conoscere per deliberare”…
In pratica, essere informati ogni giorno dell’anno, ma anche modificare l’ asset allocation solo quando occorre. Il motivo di questa raccomandazione è semplice quanto evidente: troppe variazioni, oltre a confondere le idee dell’investitore meno accorto, determinano quasi sempre un sensibile accumulo di costi e commissioni, in grado di erodere i teorici guadagni indotti dai nuovi posizionamenti finanziari.
Allora, quale deve essere l’atteggiamento mentale giusto, quale l’attività quotidiana minima per orientarsi nella selva di azioni, obbligazioni, fondi di vario tipo, prodotti derivati, offerte strutturate e via di questo passo per i sentieri di un’ingegneria finanziaria sempre più agguerrita?
Definiamo intanto il perimetro al di sotto del quale non vale la pena di formarsi una cultura finanziaria. Poche migliaia di euro non rappresentano infatti una cifra per la quale valga la pena di porre troppa concentrazione sul “fatto economico”, a meno che non ci si voglia dedicare a una particolare attività speculativa: lo scalping, o figure simili.
Ogni regola ha la sua eccezione: si narra che Warren Buffet sia partito da una somma iniziale di cento dollari! Ma questa è un’altra storia…
Nei casi di limitata liquidità, vanno benissimo i bot semestrali o annuali, i fondi obbligazionari monetari o a breve termine.
Se invece la cifra inizia a raggiungere la dimensione di qualche decina di milioni di vecchie lire, allora vale la pena di specializzarsi un po’: ci sarà il ritorno economico e anche forse la nascita di una nuovo, fruttuoso interesse intellettuale.
Lo scibile finanziario è una galassia immensa, che all’inizio può generare sgomento; affrontata però con ordine e metodo, può risultare meno complessa di quanto sembri.
Giacché i prodotti finanziari si dividono essenzialmente in titoli di debito (le obbligazioni) e in titoli di partecipazione (le azioni), diremmo che è senz’altro il caso di partire da questa prima semplice partizione.
L’investitore, nella cura del proprio portafoglio, dovrà più o meno essere sempre aggiornato sull’andamento di queste due importanti sub-galassie: il mondo obbligazionario, i cui tassi salgono e scendono, e il mondo azionario, dai corsi ora stagnanti, ora in picchiata, ora in cabrata.
Conoscere ogni giorno come evolvono, a livello nazionale e internazionale, queste due ampie nebulose della finanzia è già il primo passo per diventare un sicuro amministratore dei propri risparmi.
Nostro compito sarà indicare come si possa accedere velocemente alle notizie e come sia importante essere informati sulla struttura dei due mercati.